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Il nuovo romanzo storico
C’è una “nouvelle vague” del romanzo storico, scrive il Guardian, passando in rassegna una serie di titoli di autori contemporanei che negli ultimi anni hanno scelto di seguire le orme di Walter Scott, considerato con i suoi “Waverley” e “Ivanhoe” il padre del genere.
Storie da perdere la testa Hilary Mantel, autrice della trilogia su Thomas Cromwell, tradotta da Fazi Editore, di cui il 5 marzo è uscito in Gran Bretagna l’ultimo volume, è uno dei casi più noti grazie alla sua abilità nel rispettare la precisione storica di nomi ed eventi, sfruttandola a vantaggio della trama del racconto (Nyt).
Allegorie… Dopo il declino vissuto nella prima metà del Novecento, diversi autori hanno scoperto le libertà narrative e stilistiche dei racconti ambientati nel passato, che sono invece impensabili in una narrazione che si svolge magari pochi decenni fa. La storia diventa un’allegoria dei comportamenti – senza tempo – dell’umanità, come in “Harvest” di Jim Crace o in “The Western Wind” di Samantha Harvey.
… e pastiche Altri invece sperimentano inventando antiche versioni della lingua, perfettamente comprensibili anche ai lettori moderni, come Paul Kingsnorth nel suo “The Wake”, oppure fanno il verso allo stesso romanzo storico, come “Golden Hill” di Francis Spufford.