In questi giorni di forzata vita domestica, ognuno di noi sta probabilmente (ri)scoprendo cose che aveva sotto gli occhi, ma che, come Edgar Allan Poe raccontava, spesso non vedevamo.
Magari avete riscoperto la vista dalla vostra finestra, dal balcone oppure da una terrazza condominiale (ogni riferimento non è puramente casuale, lo ammettiamo!). Quello che si vede, ad esempio da una terrazza al sesto piano, sono i tetti delle case attorno, le vie della città, la sagoma di un edificio conosciuto.
In giorni normali e in altri che lo sono meno, quello che si vede da lì è sempre l’insieme di un pezzo di città e i dettagli che lo compongono. La distanza è sufficiente sia per cogliere il tutto, sia per identificare un numero abbastanza ampio di particolari: cose, entrambe, che forse ci sfuggono più facilmente quando camminiamo per la strada.
Chi legge il nostro briefing sa che somiglia alla vista dal terrazzo: un insieme fatto di un migliaio di parole, in cui si può comprendere però il ruolo delle singole notizie e ciò che le collega. In questi giorni, pensando alla velocità con il cui il Covid19 ci ha costretto a cambiare abitudini, crediamo sia utile provare a rallentare e crearci, oltre a una nuova quotidianità, un panorama di notizie adeguato.
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Il briefing è una fotografia, certo. Ma andare a creare le nostre finestre informative quotidiane, limitando l’impulso al refresh continuo, ora può essere utile a scandire il tempo, a darci una bussola, a non sovraccaricarci di comprensibile ansia, a stabilire quale nuovo ritmo fa per noi in questa situazione.
Come si fa a selezionare la nostra dose corretta, per quantità e qualità, di informazione quotidiana? Ecco qualche suggerimento, che abbiamo messo insieme riflettendo sulla nostra esperienza professionale e personale:
Restare a casa è responsabile. Informarci adeguatamente altrettanto.