Pubblichiamo uno dei testi del nostro libro “L’anno che verrà – 2020” scritto da Lorenzo Pregliasco
Il consenso è fragile, il comportamento elettorale fluido e volatile. Negli anni che ci siamo lasciati alle spalle forse mai avremmo immaginato di assistere a tali e tante ascese e cadute di leadership, a (ri)flussi elettorali che di anno in anno, di mese in mese, ridipingono di nuovi colori la nostra mappa politica.
Molto ha a che fare con le dinamiche di ricerca del consenso politico. L’Italia del 2020 sarà una società frammentata come mai nel rapporto con l’informazione, e sfarinata nella relazione con il livello della rappresentanza politica e sociale. Una sfida che non investe soltanto partiti e leader, ma anche forme di intermediazione intorno a cui eravamo abituati a veder gravitare il dialogo istituzionale. Sindacati, associazioni di categoria, organizzazioni di rappresentanza degli interessi.
Difficilmente il 2020 segnerà una frenata rispetto a modalità e strategie di ricerca del consenso. Potremo anzi assistere a un’amplificazione di fenomeni come lo spezzettamento della dieta informativa – sempre meno lineare, sempre più cross-mediale – o la social-personalizzazione nel segno del Principe digitale di cui hanno scritto Mauro Calise e Fortunato Musella. Passaggi che, a differenza di quanto talvolta si pensi, non riguardano un’unica parte politica e non sono riferibili unicamente ai settori “populisti”. Ragionando sull’impatto del digitale nella comunicazione politica italiana, per fare un esempio, si rintracciano tante fasi, che ritroveremo nel 2020.
Dai 5 Stelle, primo esperimento di “partito digitale” che nasce dalla rete e oggi si misura con la sfida del governo, a Matteo Renzi, che oggi rivediamo alla guida di un partito personale, e che aveva in qualche modo inaugurato la rottura dei filtri giornalistici con il #matteorisponde in diretta su Facebook. Per arrivare a Matteo Salvini, che cercherà di combinare televisione, rete e territorio all’insegna della “formula TRT” intorno a cui ha consolidato il proprio consenso negli ultimi anni. Dall’Emilia-Romagna agli altri appuntamenti regionali e amministrativi – e chissà se nell’anno che verrà conosceremo anche elezioni politiche anticipate –, la ricerca del consenso politico continuerà insomma a accompagnarci, e a riguardarci.
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