Pubblichiamo uno dei testi del nostro libro “L’anno che verrà – 2020” scritto da Lorenzo Simoncelli
L’innalzamento del livello dell’Oceano Atlantico costringe i pescatori dei villaggi costieri del Senegal ad abbandonare le proprie case. L’evaporazione del lago Ciad, uno dei pochi bacini idrici presenti nella regione del Sahel, ha creato 15 milioni di rifugiati. In Africa australe si alternano cicloni a periodi di siccità estrema con 45 milioni di persone a rischio malnutrizione. Non esiste Paese dell’immenso continente africano che non stia subendo gli effetti del cambiamento climatico. Ai migranti economici e ai richiedenti asilo si sta aggiungendo la categoria dei migranti climatici: un numero crescente di persone in fuga da catastrofi ambientali.
Tutta l’Africa con i suoi 1,3 miliardi di abitanti contribuisce alle emissioni di gas serra solo per il 4% del totale. Paesi come Ciad, Niger e Repubblica Centrafricana hanno medie di emissioni di Co2 inferiori anche di 160 volte rispetto a Paesi industrializzati come Stati Uniti, Australia e Canada. Eppure sono alcune delle principali vittime del cambiamento climatico. Le nazioni africane sono le più vulnerabili, ma anche le meno preparate a combattere fenomeni sconosciuti fino a pochi anni fa. Il ciclone Idai, il più violento nella storia dell’emisfero australe, lo scorso marzo ha spazzato via la città costiera di Beira in Mozambico causando 2,2 miliardi di dollari di danni.
Gli effetti del cambiamento climatico sulle condizioni di vita delle persone sono anche indiretti. Basta pensare al razionamento dell’acqua nelle abitazioni. Due anni fa, Città del Capo, una delle metropoli più sviluppate del continente, ha rischiato di rimanere a secco a causa di una straordinaria ondata di siccità. Molta dell’energia prodotta in Africa proviene dagli impianti idroelettrici, ma senz’acqua si riduce anche la produzione energetica. Soprattutto nelle zone rurali del continente dove la sussistenza è garantita dall’agricoltura c’è maggiore presa di coscienza su quanto sta accadendo, ma, secondo uno studio di Afrobarometer, le ragioni che stanno causando i cambiamenti climatici sono ancora misteriose per milioni di africani.
Quasi tutti i 54 Stati del continente hanno siglato gli accordi climatici di Parigi ed è probabile che non mancheranno finanziamenti delle grandi potenze per limitare gli effetti del riscaldamento terrestre sulle popolazioni più vulnerabili. È una grande sfida per la leadership africana chiamata a rispondere a una minaccia che coinvolge tutto il continente e che dovrà essere risolta, per una volta, dal di dentro, senza contare troppo su aiuti esterni.
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